SUPPLY CHAIN CONTINUITY MANAGEMENT (SCCM) PER NON AVERE SORPRESE
(feb. 2015)
In ogni Azienda produttiva o di servizi esiste una catena di fornitura (supply chain), più o meno lunga e complessa, ottimizzarla significa ridurre giacenze, tempi, immobilizzi e movimentare più velocemente il danaro, mantenendo e/o migliorando al contempo il livello di servizio ai clienti.
Più la supply chain diventa integrata e snella, più probabilmente alcuni eventi che interessano un fornitore di secondo, terzo o quarto livello (tier 2 - tier 3, 4), con un effetto a cascata si ripercuotono sugli altri collegamenti della catena fino al cliente finale.
In qualità di cliente finale, al fine di non avere ripercussioni sul proprio business, diventa indispensabile definire e analizzare i livelli di criticità delle forniture e dove necessario implementare un sistema di gestione della continuità di fornitura (Supply Chain Continuity Management - SCCM).
Alle Organizzazioni che hanno attivato progetti di miglioramento organizzativo sulla propria supply chain, suggerisco per non vanificare quanto fatto a causa di un evento avverso, di prendere in considerazione anche gli aspetti di continuità di fornitura su tutti i livelli della catena, approcciando il problema attraverso le metodologie della Business Continuity (ISO 22301).
Sull'argomento a breve sarà disponibile anche la guida ISO 22318 Societal Security - Business Continuity Management - Guidance on Supply Chain.