BCI (Business Continuity Institute) Italian Forum 2015

 

il 17 novembre si è svolto a Milano il 2° convegno annuale del BCI Italian Forum. L'incontro ha avuto come focus due tavole rotonde incentrate sul tema:

 * Circolare 285/15 (ex 263/06) Bankit, Direttiva 2009/138/CE “Solvency II” e Regolamento ISVAP n. 20/2008 - Sfide per la Continuità Operativa del Mondo Finanziario e Assicurativo

 

* Norma ISO 22301:2012 & BCI Good Practice Guidelines - Il Valore Aggiunto di un Sistema di Gestione della Continuità Operativa conforme a Standard e Best Practice Internazionali

 

Dagli interventi sono emerse interessanti spunti di riflessioni, che, riportando le parole di Susanna Buson (moderatrice della 1° tavola rotonda) devono essere "cibo per la mente" per far crescere la cultura della business continuity.

 

Seppur decontestualizzati, di seguito riporto alcuni elementi emersi nelle due tavole rotonde.

  • Norme e regolamenti devono essere un aiuto all'Organizzazione e nonl'obiettivo per assicurarsi la continuità di fornitura.
  • La misurazione della sensibilizzazione/consapevolezza sulla BC può avvenire inserendo nella scheda di valutazione annuale anche gli elementi di BC (oltre a quelli std e sulla safety).
  • Essendo la BC un elemento trasversale all'azienda diventa indispensabile l'utilizzo di una terminologia comune (con riferimento alla norma ISO 22301).
  • Implementare un progetto di continuità operativa richiede di mappare e analizzare l'Organizzazione per "processi" (il lavorare per silos è dispendioso sia a livello di energie sia a livello economico); - Inoltre occorre tener ben presente due aspetti: quello strategico del Top-Management e quello della cultura aziendale.
  • Si è parlato anche di costi, o meglio di investimento poiché tutti hanno convenuto che "è un costo non avere un Sistema di Gestione di Business Contunuity" - Una delle sfide maggiori per il Business Continuity Manager sarà quella di "fare di più a parità di costo" (cioè essere più efficienti).
  • Nelle PMI, è emerso che la difficoltà maggiore è creare al proprio interno figure/ruoli dedicati alla BC.

In riferimento alle ultime tre affermazioni evidenzio che implementare un progetto di continuità operativa aziendale consente di razionalizzare i processi aziendali con una conseguente riduzione degli sprechi (minor costi sostenuti dall'Organizzazione) - Diventa pertanto utile (o meglio indispensabile) farsi supportare da un professionista con comprovata esperienza e possibilmente certificato. Questi due elementi sono una prima discriminante fra l'essere un "espertone" di BC o un professionista qualificato e certificato.

 

Nella giornata piacevole sorpresa fattami dal board del BCI Italian Forum è stato ricevere una targa riconoscimento con la seguente motivazione:

"la passione e costanza con cui ho portato i miei contributi sugli argomenti di Business Continuity trattati nell'anno all'interno del forum".

C'è ancora tanto da fare, per chi volesse entrare a far parte di questa comunità può iscriversi al forum www.thebci.it/

 

di seguito l'intervista https://youtu.be/QnNizjhzpHQ